domenica 26 maggio 2013

CANDIDATI GLBT PUBBLICATE ONLINE I VOSTRI REDDITI E QUELLO DELLE ASSOCIAZIONI PRESSO LE QUALI AVETE LAVORATO!


E’ soprattutto l’omosessuale militante a parlare di “comunità glbt”. Gli eterosessuali, da questo punto di vista, un po’ perché non sono interessati all’argomento, un po’perché in quanto ignoranti in materia, abboccano a tutte le notizie   diffuse proprio dai cosiddetti frociologi e successivamente amplificate dai giornalisti frociaroli.  E allora esistono due categorie di militanti gay che usano  impropriamente il termine comunità e che mai nessuno si è mai degnato di verificare se esiste o no.  Alla prima categoria appartengono  quei gay che auspicano realmente la nascita di una  comunità  forte e coesa  e cominciano quindi a menzionarla dappertutto, nei loro discorsi, comunicati stampa etc  se non altro come linguaggio, con la speranza che un giorno si sviluppi realmente. Questo è il caso di Dario Bellezza o di  Massimo Consoli che un giorno ad una mia domanda diretta “ ma ndo sta’ questa comunità che hai sempre in bocca e che invece non esiste?” mi rispose, spiritosamente e da gran paragnosta : chérie ma la nostra è una comunità…varia!
Dario Bellezza
Invece  alla seconda categoria appartengono quei gay militanti arrivisti che hanno fatto della loro e dell’altrui omosessualità un business. Costi quel che costi. Penso a un De Giorgi -  militante rampante e commerciante all’interno dello stesso Arcigay, una realtà che  dovrebbe essere una “no profit”. Ebbene questo signore prima partecipa alle primarie del Pd sponsorizzando Renzi  e poi accetta la candidatura di un uomo come Monti che, successivamente lo scarica dopo  che lo stesso De Giorgi viene "sputtanato" per essere stato fotografato insieme a delle drag queen.  Ecco questa gente , quando intereagisce con le istituzioni  e con i media, per avere più visibilità e prestigio, si riempie sempre la bocca di termini nobili  come “comunità”  o di “ rappresentante del movimento glbt”. Purtroppo per noi, le cose non sono come sembrano e la realtà è un'altra. Questi pseudo rappresentanti non sono mai stati eletti dalle/dagli omosessuali di questo Paese e quindi non sono rappresentanti proprio di un bel niente! Insomma ci troviamo di fronte ad una mistificazione omosessuale.  Come diceva  Bellezza “questa gente è rappresentante soltanto di se stessa” e al massimo aggiungo io, della loro cricca. Nulla più.  
 
 
La biografia di Imma Battaglia, per esempio,  su wikipedia e su alcuni organi di  stampa  parla di una  persona che è riuscita, per la prima volta, a portare in piazza 1 milione di persone in occasione del World Pride  2000. In realtà la Repubblica , quotidiano frociarolo, all'epoca parlò di 200.000 mila manifestanti e  la questura  invece di 70.000. Ecco ci vuole una bella faccia tosta a  passare da 200.000 ad un milione di manifestanti nel giro di poco tempo, approfittando del fatto che la gente non ha memoria storica degli eventi e approfittando altresì dell' acclarata poca  professionalità dei giornalisti abituati oramai a riportare le notizie senza averle prima verificate. Conservo ancora un articolo di Consoli dei primi anni ‘90 pubblicato su Paese Sera in cui indicava in 300.000 gli omosessuali residenti nella Capitale in quegli anni. E questo non tanto perché li conoscesse uno ad uno , ma solo in virtù del  rapporto Kinsey del ‘48 che stimava in un 10 % la popolazione omosessuale nel nostro Pianeta! Ecco, la storia gay è piena di  castronerie come quelle sopracitate, tirate fuori soltanto per far credere alla stampa e al politico ‘etero’ di turno  a caccia di voti , e che del mondo gay conosce soltanto al massimo  Platinette e la Luxuria per averle viste in tv, che tu - come presunto leader omosessuale - tieni le redini della comunità glbt. Tutto dipende da te visto che  sei in grado di far spostare centinaia di migliaia di voti in un senso o nell’altro. E aggiungo io , magari fosse così! Perché questo significherebbe essere riusciti nel nostro intento, vale a dire quello di aver creato una comunità. Invece ecco che la realtà è un’altra e  i nodi vengono al pettine.
 
 
Quando  non un partito qualsiasi, ma uno  di sinistra  ( ve la ricordate la falsità diffusa per anni dai vari arcisghei e dai nostri Sallusti alla rovescia che i gay erano tutti di sinistra?) ti offre una candidatura e tu rastrelli alle Regionali 2013 solo 1249 miseri voti (lista civica per Zingaretti) e 3595 la volta precedente alle Europee  2009 (in tutta la circoscrizione sud per Sinistra e Libertà) tu, Imma Battaglia, come ti giustifichi visto che ti vanti di aver portato in piazza un milione di persone in occasione del pride 2000 e ti vanti altresì di raccontare alla stampa che nel "tuo" GayVillage passano ad ogni stagione annuale 200-300 mila persone? Stessa storia per lo straconosciuto Franco Grillini addirittura candidato a sindaco di Roma dal PSI che nel 2008 riuscì a rastrellare solo 13.620 voti. A dimostrazione che le oltre 30.000 tessere di cui si vanta di avere l'arcigay romana  non servono a fare politica ma soltanto per entrare in una sauna o  in una darkroom e a mantenere  i costi  della stessa arcigay.


Ma allora perché questi 300 mila gay romani di cui parlavo sopra e contati male da Consoli,  che avrebbero potuto votare, magari turandosi il naso,  i “nostri” rappresentanti glbtqixyz... invece  in tutti questi anni, di fatto, non l’hanno mai fatto? 
 
 
Venerdi scorso, leggendo la Repubblica , apprendo per caso che  Rossana Praitano – ( è stata per anni, come la stessa Battaglia, presidente del circolo Mario Mieli di Roma), si presenta alle comunali 2013 della Capitale come indipendente nelle liste del PD. Anche la stessa Battaglia, imprenditrice del Gay Village come la definisce Dall’Orto,  ci riprova questa volta  candidandosi  con SEL. Io di certo non le voterò anche se ho ben a cuore termini come “comunità”, “onesta”, “trasparenza” usati a iosa in questi giorni  dalle candidate su citate e dai partiti che stanno rappresentando.

 Queste signore avevano il potere oltreché il dovere morale - prima ancora di occuparsi di unioni civili, matrimoni gay ed omofobia - di dare la massima diffusione,  con ogni mezzo e in special modo attraverso internet, dei bilanci del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di cui, ripeto, per anni, sono state le presidenti.

   Una rendicontazione al centesimo  (visto che il circolo ha preso finanziamenti pubblici e usufruisce di una sede comunale) del loro operato che avrebbe contribuito a fare da collante fra i “vertici” e la”base”. Quella stessa “base”che da anni i vari leaders del movimento dicono di stare al servizio e non servirsene. Base che è composta dalla stragrande maggioranza degli omosessuali italiani che non frequenta i circoli, non va ai pride, che non ha coscienza di sé,  ma che ha  il diritto/dovere ad essere informata.

 

 

 E’ questa la  conditio sine qua non,  insieme a quella di indire le  primarie gay,  consultazioni dirette mai fatte nella storia del movimento gay italiano , a cui  in tutti questi anni non si doveva rinunciare se si voleva realmente creare una comunità glbt nel nostro Paese. Ma dirò di più.
 Queste signore hanno continuato a considerare i cittadini omosessuali di questo Paese come oggetto e non come soggetto di diritto anche quando, sui media anni fa, e più di recente anche in rete su http://www.wikipink.org/index.php?title=Imma_Battaglia ….sono apparse notizie  vergognose riguardanti  una condanna per un’evasione fiscale molto cospicua in cui è stato coinvolto il suddetto circolo. Notizie che gli omosessuali di questo Paese si sarebbero aspettati di leggere sui siti di informazione di queste organizzazioni chiamate in causa ! Con le dovute spiegazioni  del caso non vi pare?

 

Queste signore hanno inoltre sottaciuto e mai preso le distanze nei confronti di  Luigi Cerina, primo consigliere per i diritti civili degli omosessuali, appoggiato in cambio di favori da tutto l’establishment del movimento e condannato per truffa  dalla Cassazione a risarcire più di un miliardo delle vecchie lire per aver speculato sulla pelle dei malati d’aids.

 

Per queste ragioni non sosterrò mai dei candidati  solo perché sono omosessuali come me.

Per dovere di cronaca, l'altro candidato glbt alle comunali di Roma  è Mauro Cioffari per SEL come riportato su http://www.wikipink.org/index.php?title=Voto_gay 
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