sabato 24 agosto 2013

ALLERTA MENINGITE


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ALLERTA MENINGITE
Diffondiamo le comunicazioni del Ministero della Salute e ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) in merito a focolai di Meningite recentemente riscontrati fra MSM (maschi che hanno fatto sesso con maschi) negli USA e in Europa. Alleghiamo inoltre la scheda informativa del Ministero della Salute sulle Malattie da meningococco C .
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Ministero della Salute
Si invia la presente comunicazione per informarvi che, dal 2010 ad oggi, sono stati segnalati negli Stati Uniti, in particolare a New York, 22 casi confermati (inclusi 7 decessi) di malattia invasiva da meningococco del gruppo C, altamente virulento, in uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM), 12 dei quali erano HIV-positivi. L'ultimo caso risale al febbraio 2013. L'età media dei casi era 34 anni.
Inoltre, tramite il Sistema Europeo di Epidemic Intelligence per le infezioni sessualmente trasmesse (EPIS-STI) ed il sistema di allerta rapido della Commissione Europea (EWRS), sono stati recentemente segnalati due focolai europei di malattia meningococcica invasiva da meningococco C.
Il primo, rilevato in Germania, ha riguardato 5 giovani MSM residenti a Berlino. I primi 2 casi identificati si sono verificati a maggio 2013, avevano entrambi 24 anni, erano HIV-negativi e si conoscevano; uno è deceduto e l'altro è sopravvissuto, con danni cerebrali irreversibili. Gli altri 3 casi, tutti ventenni, sono stati identificati retrospettivamente: 2 risalgono a febbraio 2013 ed uno a ottobre 2012; non erano apparentemente collegati tra loro e 2 di questi sono deceduti.
La tipizzazione dei ceppi di meningococco si basa sull'analisi di geni specifici del genoma batterico che definisce un codice identificativo per ogni isolato.
Tutti i casi tedeschi sono stati causati da ceppi di sierogruppo C appartenenti alle seguenti varianti PorA-VR1: 5-1; PorA-VR2: 10-8 and FetA: F3-6.
Il secondo cluster è stato rilevato in Francia, nella zona di Parigi, e ha coinvolto 3 MSM, HIV-negativi, di età compresa tra 29 e 45 anni. I casi sono stati segnalati tra il 13 ed il 20 giugno 2013. Analisi preliminari mostrano un'omologia tra il ceppo newyorchese e quello isolato nei pazienti francesi. Un caso sporadico, risalente a marzo 2013 e dovuto ad un ceppo con caratteristiche molecolari simili a quello tedesco, è stato identificato retrospettivamente in Belgio. Si tratta di un MSM, che una settimana prima dell'inizio dei sintomi era rientrato da un soggiorno di tre settimane a Londra.
Ulteriori analisi molecolari dei casi europei sono ancora in corso, ma i dati attualmente disponibili mostrano che in tutti i casi sono stati isolati ceppi di meningococco di sierogruppo C, PorAVR1: 1.5-1, PorAVR2 :10-8 e FetA: F3-6.
Da un'analisi preliminare dei dati della Sorveglianza Nazionale delle malattie batteriche invasive presso l'Istituto Superiore di Sanità, risulta che in Italia i casi dovuti a meningococco di gruppo C sono in diminuzione (da 46 casi tipizzati nel 2009 a 34 nel 2012) (report disponibile su http://www.simi.iss.it/files/Report_MBI.pdf)
Inoltre, dalle caratterizzazioni molecolari eseguite sui ceppi ricevuti in ISS, risulta che anche nel nostro Paese circolano meningococchi di sierogrupppo C con il genotipo identificato nei cluster europei e che, dal 2009 al 2012, è stato osservato un suo progressivo incremento percentuale sul totale dei ceppi C tipizzati (dal 16% nel 2009 al 62% nel 2012).
Da un prima valutazione del rischio effettuata dal Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC di Stoccolma) a seguito degli eventi sopra citati, risulterebbe un rischio aumentato di malattia invasiva da meningococco del gruppo C in MSM, con più elevato tasso di letalità rispetto alla popolazione generale, in relazione, in particolare, a viaggi internazionali e/o alla frequentazione di eventi collettivi di massa, rivolti anche alla comunità gay, caratterizzati da alta prossimità e numerosità di persone, provenienti da diversi Paesi, riunite in spazi limitati, tenutisi e in svolgimento in Europa durante la corrente stagione estiva.
E' infatti in relazione a questi eventi ludici e sportivi di massa che si verifica un'occasione favorevole alla diffusione delle malattie infettive, soprattutto quelle a trasmissione aerea. In proposito è stato predisposto l'allegato materiale informativo, relativo alla malattia ed alle misure di profilassi attualmente disponibili, del quale si chiede di darne la massima diffusione, anche inoltrandolo ad altre associazioni non presenti in indirizzo.
Si segnala, in particolare, l'importanza di sensibilizzare gli associati/utenti in merito e di invitarli a rivolgersi ad una struttura sanitaria o ai servizi vaccinali per avere ulteriori informazioni sulle misure di prevenzione, tra le quali vi sono efficaci vaccini per la prevenzione della malattia meningococcica e si suggerisce di dare la più ampia comunicazione possibile dell'evento in oggetto, a partire dai centri clinici che hanno in carico MSM con HIV (ai quali, peraltro, tale comunicazione arriva in seguito a quella fatta, per gli aspetti di sanità pubblica, da questo Ministero agli Assessorati alla Sanità regionali).
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ECDC
Il 25 giugno 2013, la Germania ha segnalato tre casi di malattia meningococcica invasiva causati da un unico ceppo di N. meningitidis sierogruppo C. Il 26 giugno altri casi causati dallo stesso ceppo patogeno sono stati segnalati dal Belgio (un caso) e dalla Francia (tre casi). Tutti i casi si sono verificati tra Maschi che hanno fatto Sesso con Maschi (MSM). Tre cluster simili sono stati riportati in passato in Canada e negli Stati Uniti.
A seguito di queste segnalazioni ECDC (www.ecdc.europa.eu) ha diffuso una allerta rapida che:
Informa sulla presenza di cluster di malattia meningococcica invasiva tra MSM in centri metropolitani europei causati da un ceppo che è stato associato ad un focolaio di simile con un alto tasso di mortalità a New York indica un aumento del rischio di Meningite tra MSM in Europa.
Allerta che viaggi e contatti internazionali, tra cui il contatto sessuale con partner stranieri, anche nel contesto di Gay Pride e di altri festival, possono essere fattori che facilitano la diffusione della malattia tra i maschi omosessuali.
Informa che sono necessari ulteriori studi microbiologici per fornire la prova di laboratorio di trasmissione diretta o indiretta tra i casi europei, così come tra i casi europei e statunitensi.
Allerta per aumentare la consapevolezza tra gli MSM, attraverso l'uso dei social media e delle community, così come tra gli operatori sanitari. Essenziale per la prevenzione e l'identificazione precoce di ulteriori casi.
Informa che la vaccinazione con il vaccino meningococcico coniugato contro il sierogruppo C costituisce un intervento di prevenzione efficace, e gli Stati membri dovrebbero considerare la vaccinazione come mezzo di controllo dei focolai in cui vengono identificati i cluster in specifiche popolazioni bersaglio.

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli - via Efeso 2A 00146 Roma
Segreteria Lun-Ven 9/18 - Tel. 06.5413985
Rainbow Line 800.11.06.11 Lun-Gio 12/19  -  Ven 12/17

martedì 20 agosto 2013

OMAGGIO A ULRICHS AL CIMITERO DELL'AQUILA


ricevo e ripubblico molto volentieri



K.E. Ulrichs
"Fino al momento della mia morte guarderò con orgoglio indietro a quel
giorno, 29 agosto 1867, quando trovai il coraggio di lottare faccia a
faccia contro lo spettro di un'antica idra irata che da tempo
immemorabile stava iniettando veleno dentro di me e dentro gli uomini
della mia stessa natura.
Parecchi sono stati spinti al suicidio perché tutta la loro gioia di
vivere era sciupata. Infatti, sono orgoglioso di aver trovato il
coraggio di assestare a questa idra il colpo iniziale del pubblico
disprezzo".



Con queste parole piene di dignità proprio nel suo 42° compleanno Karl
Einrich Ulrichs ci ricorda ancora oggi il suo coming out, davanti ai
suoi colleghi magistrati della Corte Suprema di Prussia nel 1867,
mentre chiedeva loro di rifiutare il paragrafo 175, divenuto legge per
perseguitare e punire con la morte l'omosessualità e gli omosessuali.

Nel ricordo affettuoso e ammirato della sua epica invettiva che gli è
costata la persecuzione e l'esilio, la povertà e la solitudine,
probabilmente il coming out più drammatico e coraggioso della storia
GLBTQ oltre che il primo di cui abbiamo notizia, noi dell'
Associazione
'FONDAZIONE LUCIANO MASSIMO CONSOLI' dobbiamo e vogliamo continuare a
ringraziarlo e raccoglierne il messaggio.

Rivolgiamo un caldo e affettuoso invito a tutti gli appartenenti alla
Comunità GayLesbicaTransQueer, a tutte le associazioni e le persone
Eterosolidali che si battono per la parità e il rispetto dei diritti
umani nella vita come nella società civile, a celebrare assieme il 1
settembre 2013 prossimo il 188° compleanno ( 28 agosto 1825) di Karl
Einrich Ulrichs, Eroe della lotta di emancipazione e liberazione
omosessuale, il "Nonno Gay" della nostra Varia Comunità.

Perciò noi della Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI vi invitiamo a
unirvi a noi nell'omaggio l'1 settembre prossimo a L'Aquila:
l'appuntamento è come ogni anno alle ore 12.00 davanti all'ingresso
del Cimitero Monumentale.

Dopo l'affettuosa cerimonia di omaggio, come ogni anno, si pranzerà
assieme da bravi com/pagni.

ASSOCIAZIONE 'FONDAZIONE LUCIANO MASSIMO CONSOLI

lunedì 12 agosto 2013

un altro gay suicidatosi: lo avrete sulla coscienza!

Ieri ho pianto per Roberto, un  angelo innocente che l'altro giorno a Roma all'età di  14 anni ha deciso di uccidersi per via della sua omosessualità. L'avrete letto su tutti i giornali. Così come su tutti i giornali avrete letto il susseguirsi delle solite dichiarazioni, lettere ed interviste rilasciate dai vari rappresentanti di questo o quel partito, di  questa o quella associazione. Associazioni  che, diciamolo chiaramente, fino ad oggi non sono riuscite a portare a casa nessun valido risultato a favore della comunità glbt.
In ogni caso la lettera di Cristiana Alicata  http://wordwrite.wordpress.com/ inviata a  la Repubblica  è la meno peggio delle altre ed è per questo che ve la ripropongo

Caro direttore,
come avremmo potuto evitare che un ragazzo di 14 anni si togliesse la vita, in piena estate, nel tempo in cui a quell'età si dovrebbe essere così felici da essere in pericolo solo per la propria incoscienza e dove il tormento interiore dovrebbe essere così endemico da essere visibile ad occhio nudo?

Di chi è la colpa di tanta solitudine? Chi è l'assassino?

Qualcuno mette quella colpa tutta nelle mani della sua brigata di amici, la comitiva come la chiamano a Roma, che magari (magari, perché noi non lo sappiamo e non possiamo saperlo, abbiamo solo quelle poche righe) aveva scorto in lui quell'elemento purulento di diversità che da che mondo è mondo diventa la leva dell'espulsione dal branco. Un nemico. Qualcosa di cui parlare contro è il più facile collante per una piccola comunità. Non è nemmeno un caso che i razzismi covino meglio nei luoghi isolati ed impervi ed un branco è un'entità generazionale più geograficamente simile ad una valle angusta.

Chi dà la colpa ai genitori supponendo che non abbiano visto, non si siano accorti, non abbiano sentito il flebile scricchiolio interno che alla fine si è fatto fragore di ossa, appena dopo avere finito di spezzare inesorabilmente qualcosa, da qualche parte. Come abbiano potuto non accorgersene e non amarlo a tal punto da scaldare quella parte che a quell'età comincia a scalpitare in direzione il più delle volte contraria agli abbracci materni, anche se ve ne sono.

Chi dà la colpa all'assenza di una legge, di una buona legge. Ma che cosa è una buona legge? Cosa avrebbe potuto evitare quel volo?

Una legge che puniva il branco che gli diceva, magari, "brutto frocio?". Era più forte l'offesa o l'esclusione dal proprio branco? E quale legge può obbligare a tenersi dentro il gruppo qualcuno, senza volergli bene?  Una legge che puniva i genitori per la loro distrazione o per la loro negazione o per una battuta maledetta magari davanti al telegiornale che recitava, magari, "i froci sono malati, non trovi anche tu figlio mio?"

Quale legge consentirebbe a noi tutti di non assolverci l'uno con l'altro davanti a quel mucchio di ossa andate in pezzi. Quale dannatissima legge?

Questo ragazzo si è ucciso. Non ci sono reati, se non quello mortale della religione che non accetta che l'uomo si tolga la vita (seguirà probabilmente dibattito sul funerale se la famiglia è cattolica e non sarà un bel dibattito a meno che non si faccia eccezione per evitare polemiche). Non esiste reato da punire o investigatore che possa affermare con assoluta certezza chi è l'assassino.

Non ci sono reati dimostrabili, nemmeno se esistesse un reato che punisce chi dice "frocio di merda", perché potrebbero non esserci testimoni, perché i cadaveri non parlano. Se non c'è un reato, non ci sono aggravanti da distribuire.

E allora?

Proviamo ad immaginare un Paese dove fin dalle scuole elementari si parla di diversità. Dove si smontano le paure e si disintegra quella cultura del dominio sulla debolezza che vale per i gay, come per le donne, per i migranti, per i Rom, valeva per i terroni in terra lombarda negli anni ottanta, come per chiunque non sia l'effige del vigliacco bicipitismo italico o di una qualche razza autoctona che rilevi una diversità anche flebile tra le proprie fila. Siamo costituiti di gerarchie, di familismo malato ed asfittico, di imposizioni generazionali e di genere. Siamo permeati di quella violenza ovunque e in ogni momento. Per guarire dall'omofobia l'intero Paese dovrebbe andare a scuola, ritrovare il senso vero della forza che non passa per i muscoli, non passa per l'età, non passa per la differenza di genere. Ma cosa dovrebbero dire gli insegnanti nelle scuole? Che i gay sono uguali a tutti gli altri? Uguali in che senso? Perché hanno mani e piedi e sorrisi e muscoli e occhi? I gay sono diversi dal luogo comune. La donna è diversa dal luogo comune. I migranti sono diversi dai luoghi comuni. Un ciccione è diverso dal luogo comune. Un ragazzino storto o che si fa ancora la pipì addosso o che ha brufoli in quantità tale da essere come un appestato è diverso dal luogo comune.

E allora cosa fa di un gay qualcosa di diverso dagli altri? Leggi che non lo rendono uguale. Un gay non può sposarsi e, in teoria, non potrebbe crescere figli.

Allora non è uguale! E quindi cosa andremmo a dire nelle scuole? Non picchiate i gay perché sono uguali, cioè non proprio: non toccateli, abbiatene un po' pena, trattateli con delicatezza, poveretti.

Non voglio vietare a qualcuno di pensare che i gay non possano crescere figli o che non possano sposarsi. Ma voglio che lo Stato lo scriva su una legge, come accade nei paesi civili. Voglio che lo Stato scriva che i gay sono uguali davanti alla legge come tutti gli altri cittadini italiani. Non mi importa di un aggravante che manda in galera 2 anni invece che uno chi picchia un gay. Voglio che lo stato prevenga. Voglio che lo stato curi le radici del suo essere comunità, non spruzzi un po' di diserbante qua e là, cercando di ammazzare la mosca di turno. Voglio che lo Stato sancisca che i gay possono essere genitori perché non è l'orientamento sessuale della coppia, non è il genere dei genitori che cresce un figlio. E se vi scorre un leggero brivido sulla schiena su questo passaggio, state pensando che la parola gay e la parola bambini, accostate sono una cosa brutta e quindi state cogliendo il vero punto di tutta la questione omofoba: la paura più atavica degli omofobi e dell'omofobia più collettivamente diffusa e primordiale è proprio quella, ed è legata alla nostra idea di famiglia, al sangue, alla gerarchia, ai ruoli di dominio legati al genere.

Io penso che
solo un Paese che ricostruisce il suo tessuto culturale fuori da quell'angolo angusto sarà un Paese migliore per i gay, per le donne e per tutti i diversi. E sarebbe un Paese dove il futuro sarebbe più comodo per tutti, persino per l'economia (dedicato a chi non vede la priorità in questi temi) perché saremmo un Paese abituato ai pensieri complessi e non ai tragitti già solcati, saremmo un Paese progressista e non conservatore e gattopardo.