venerdì 17 gennaio 2014

DARIO BELLEZZA: Il movimento gay, almeno per quello che conosciamo, è composto da persone perverse e malate che sono il frutto di una società perversa e malata.


DARIO BELLEZZA

Intervista rilasciata a Massimo Consoli nel marzo 1995

 

 

Dario Bellezza e Amanda Knering al Michelagniolo
 
Ha da poco superato i 50 anni. Autore di una quindicina di libri, è stato l’ultimo e più fedele amico di Pier Paolo Pasolini. Scrittore e giornalista, i suoi scritti sono arrivati un po’ dappertutto in giro per il mondo, perfino in Australia. E’ considerato il più grande poeta italiano vivente. Conteso da Destra e da Sinistra, ultimamente lo avevano inserito in un gruppo vicino a Forza Italia.

CONSOLI: Dario Bellezza, è vero che anche tu sei entrato nella grande famiglia berlusconiana?

BELLEZZA: NO!! Ho già smentito questa faccenda ma sembra che nessuno se ne sia reso conto. Tutto è nato da quando, richiesto, ho dato solidarietà ad un movimento gay che, ho scoperto più tardi, faceva parte di Forza Italia. Io mi sento sempre un progressista, con il cuore ed il cervello a Sinistra.

CONSOLI: In questi giorni si parla molto dell’ultimo documento vaticano. Soprattutto dell’aborto e del rispetto per la vita: due argomenti che ti hanno sempre affascinato e sui quali sei intervenuto più volte. Neanche su questo hai cambiato parere?

BELLEZZA: Credo che l’aborto sia un fatto importante. Ma molto più importante è sottolineare come sia criminale permettere che nascano dei figli che poi vengono uccisi in guerra, che muoiono a causa di epidemie provocate dall’uomo stesso, che vengono sterminati dalla fame e dalla disperazione, che vengono usati per fare i cosmetici…

Sono convinto che, a questo punto, sarebbe molto meglio, molto più civile, se non nascessero per niente. L’aborto mi sembra molto meno grave della nascita, quando questa nascita comporti così grandi tragedie. E credo che anche Dio sia d’accordo con me, almeno su questo.

CONSOLI: Chi è Dio?

BELLEZZA: E’ una domanda un po’ imbarazzante. Nessuno è mai riuscito a definirlo.

Dio è” qualcosa” che uno cerca nella vita sperando di trovarlo e, soprattutto, sperando che Lui si manifesti, perché se non è Dio a manifestarsi la ricerca diventa inutile.

CONSOLI : A te si è mai manifestato?

BELLEZZA: A me no, ma forse perché io sono un peccatore o perché non ho sufficiente fede. Un peccatore che non si è occupato di Lui, come Lui avrebbe meritato, ed ho preferito rivolgere la mia attenzione soprattutto alle cose terrene. In questo caso Dio non si manifesta. Per non essere equivocato, mi sembra opportuno precisare che non credo nel Dio dei Cristiani, degli Ebrei o dei Musulmani, che è un Dio terribile: il reale inventore del Male. Se fosse lui il vero Dio, preferirei che non esistesse per niente.

CONSOLI: Si può trovare Dio negli occhi di un ragazzo? Attraverso l’amore di un ragazzo?

BELLEZZA: Se Dio è amore, certo. Dallo sguardo della persona amata può trasparire la presenza divina.

CONSOLI: Una tua definizione di omosessualità?

BELLEZZA: Credo e spero che ci siano tante forme di omosessualità quante sono le persone che la praticano, perché la sua massificazione, il ghetto, il gayismo..sono tutte cose che mi fanno orrore. Quello che preferisco è il rapporto tanto amato anche dai greci, dove c’è il maestro e c’è il discepolo, c’è Socrate e c’è Alcibiade.

CONSOLI: Allora il movimento gay, nel nostro Paese, non ha avuto alcuna funzione positiva?

BELLEZZA: Il movimento gay, almeno per quello che conosciamo, è composto da persone perverse e malate che sono il frutto di una società perversa e malata. Che si occupano di problemi veramente ridicoli e che non hanno il senso del sacro, del rispetto per l’altro. Che vogliono soltanto affermare oscenamente se stessi, e neppure ci riescono perché sono tutti disuniti. Io non ho molta simpatia per questi movimenti così come si  sono venuti a formare in Italia. Ne ho fatto anche parte, in passato, ma mi sono ritratto inorridito dalla loro superficialità. E tutto questo non ha niente a che vedere con i singoli militanti gay, con la base, con la comunità, che è composta in grandissima maggioranza da persone serie, rispettabili e, ovviamente, in buona fede, ma che  vengono utilizzate dai dirigenti di questo o di quel circolo, di questa o di quella associazione, che dicono di parlare a nome loro e  per il loro bene!

CONSOLI: Così mi sembra scontata la tua risposta all’altra domanda che ti volevo fare: credi nel matrimonio gay?

BELLEZZA: Non credo nel matrimonio in ogni caso. Penso che sia un’invenzione borghese della società, un patto per stabilire e strutturare dei rapporti tra gli individui. Tanto meno mi convince il matrimonio gay ma,


Dario Bellezza e Massimo Consoli al Michelagniolo
 
attenzione, non perché penso che due uomini non possano volersi bene ed amarsi. Assolutamente non è questo il punto, ma perché credo che sia una forma di imitazione dell’eterosessualità. E quando i cosiddetti “diversi” vogliono sentirsi come gli altrettanti cosiddetti “uguali”, il discorso a me non interessa più. Tutto questo, ovviamente, fatti salvi i diritti civili sull’eredità, la coabitazione, l’assistenza medica e così via sui quali vanno sempre rispettate le volontà dei singoli individui.

CONSOLI: Allora, per te, il rapporto con l’altro diventa un rapporto con un altro “gay” o con un altro “maschio”?

BELLEZZA: Il rapporto con l’altro può essere giustificato solamente attraverso l’amore. Io mi sono posto di fronte all’altro sempre in maniera amorosa. Poi, se c’è questo rapporto d’amore, per riflesso vi si manifesta pure la funzione educativa. Anche se non è necessaria. Penso che vi può essere se il rapporto è veramente felice, ben riuscito. Dove manca l’amore manca la pedagogia.

CONSOLI: E in questo rapporto d’amore c’è un limite d’età?

BELLEZZA: Ognuno di noi ha le sue preferenze. Io non mi innamoro di gay, ma di maschi che hanno tra i venti e i venticinque anni. Può essere un limite, certo, ma di questo è responsabile il Padreterno o la Natura, non di certo io che non posso impormi chi amare e chi no.

CONSOLI: Tu parli spesso di “maschio”. Che cosa intendi con questa parola?



Dario Bellezza e Massimo Consoli

 
BELLEZZA: Il maschio è così vituperato, in questo momento, così trattato male, che va quasi di moda insultarlo. Io l’ho sempre difeso, forse perché l’ho sempre amato. Pasolini lo definiva come un eterosessuale disposto ad un’avventura, un’esperienza, una relazione, una storia d’amore con un omosessuale, ma la cui eterosessualità non doveva essere posta in dubbio, indipendentemente dal ruolo che assumeva in questo rapporto, in questa storia. Però è proprio vero che, oggi anche lui è diventato insopportabile. Una volta si concedeva e trovava divino avere rapporti sessuali con i suoi stessi amici  o con omosessuali conosciuti o ignoti. Se ne vantava. Oggi è represso, o perché la presenza della donna è così invadente che lo ha nevrotizzato, o perché nel frattempo sono intervenuti dai tabù sessuali che una volta non c’erano. Prima era libero, giocava con l’amore. Oggi non gioca più. E in questo rapporto con i suoi amici maschi o omosessuali, il maschio diventava sempre più virile. Oggi, la mancanza dell’incontro e del confronto sessuale con il suo simile lo ha femminilizzato, lo ha effeminato ed incattivito. Lo ha reso stupratore di donne. Era molto meglio quando, come nell’Antica Grecia, facevano l’amore tra di loro e poi, magari, andavano a combattere per il trionfo della democrazia.

 

(intervista pubblicata anche  su GAY ITALIA  nel settembre 1997)

domenica 12 gennaio 2014

GAY ANZIANI: ORGANIZZIAMOCI IN TEMPO


Quando ho saputo che Aurelio Mancuso stava  organizzando il primo convegno (finalmente!) sui gay, trans e lesbiche anziane  (insieme ai pensionati della CGIL ) che poi si è tenuto a Roma alla fine di novembre 2012, il mio pensiero è andato  ad alcuni di quegli amici e conoscenti di una certa età, (1) che la lunga militanza nel mondo glbt mi aveva fatto incontrare e conoscere. In un modo o nell’altro.

Ho pensato innanzitutto al mio caro amico Massimo Consoli con il quale progettavo di andare a vivere  da anziano nella sua villetta bifamiliare  alle  Frattocchie vicino ai castelli romani,  insieme ad Anselmo, Enrico (Dario Bellezza si fermava molto spesso da lui)  e a qualche eterosolidale come Andrea..(i nomi dei più cari amici di Massimo sono elencati  nel suo libro ANDATA e RITORNO).

 “Vedi, Antonio,  io ho già la mia comune: di fronte a me abita il mio fratello generale con i miei nipoti e al primo piano mia sorella Annina  con altri nipoti. Al secondo piano mio fratello Pio che sta’in America e non penso che ritornerà più. Ti potresti comprare il suo appartamento  e ci vieni a vivere con tua madre, lo so che non la lasceresti  mai da sola”: ho fatto la stessa cosa con la mia".  Ecco quello che aveva dichiarato ad Antonio  Veneziani che lo intervistò per il suo libro LA GAIA VECCHIAIA nel 2006:

Auspichi case di riposo per soli gay?

Per anni, con amici, ho parlato di costruire una grande famiglia allargata, che abitasse nello stesso stabile o in due o tre villette in campagna, vicine. Vivere, trenta, quaranta, cinquanta persone, tutte unite da rapporti d’amore e d’affetto, non solo uniti dal sesso, ma dall’amicizia, dalla simpatia. Mi viene sempre in mente il mondo turco, l’ambiente descritto da Omar Kayamm raccontava di bevute e scopate nei vari quartieri ebraico, cristiano, caldeo. Allora sì, a famiglie allargate, allargatissime, non solo ai gay ma anche di etero, che si aiutano e si scambiano esperienze e affetti”.

Come sappiamo, purtroppo, le cose sono andate diversamente e quella  ‘comune’, quel condominio gay & friendly rappresentato molto bene da Ferzan Ozpetek nel suo film le Fate Ignoranti,  non riuscimmo a realizzarlo. Le perdite di cari amici ( Dario,  Anselmo, Amerigo, della Phonola ) le cattiverie  e l’isolamento ricevuto per anni dagli altri leader del movimento gay, lo stress accumulato per i problemi che gli dava l’archivio e quindi l’arrivo del cancro lo portarono, per forza di cose, a ripiegare sul vecchio sistema di più facile realizzazione e da sempre adottato dalla stragrande maggioranza degli omosessuali  maturi e neanche troppo benestanti: trovarsi un ragazzo a cui lasciare tutto il patrimonio, adottarlo e garantirsi in tal modo il bastone per la vecchiaia. Così fan tutti.

Anche il vecchietto (ora  per fortuna cominciano a svegliarsi anche le donne)  eterosessuale, quando è solo o i figli lo hanno abbandonato, fa la stessa cosa: si sposa e lascia i suoi averi  alla giovane ‘badante’  di turno, che  oggi sono le donne dell’est. Alla faccia di tutti quei parenti che nella vita lo hanno sempre trascurato, criticato e lasciato solo.

Oggi che ho più di 50 anni e che le condizioni economiche me lo permettono, voglio riprendere quel discorso fatto negli anni 90 con Massimo e ampliarlo con un servizio di assistenza agli omosessuali (non solo anziani)  in difficoltà economiche. Questo è il problema di fondo che  ha sempre riguardato particolarmente il mondo glbt e non è mai stato affrontato dai vari leader del movimento gay. A riprova del fatto che non hanno, ancora oggi, minimamente sviluppato il senso della comunità. E del resto questa è una questione che  di certo non si risolverà  ricorrendo alle unioni civili e/o il matrimonio gay, visto e considerato che le coppie possono “scoppiare” ( o si può rimanere "vedovi")   così da ripiombare velocemente  nella  singletudine.


(1)  Giò Stajano morto l’anno scorso all’età di 79 anni in una casa di riposo pugliese.  Riccardo Peloso morto da solo in casa e ritrovato dopo 3 giorni dai suoi amici.  Peter Boom morto d’infarto all’età di 74 anni   e assistito dal suo compagno.